martedì 27 novembre 2007

Che barba che noia... parte II

E poi c'e' chi ormai e' fuori, e della vita non riesce proprio a dimostrare il minimo entusiasmo.

Passi per chi se la dorme da McDonald, facendosene un baffo di essere comunque in vetrina sulla strada dello struscio shanghainese....



Ma riuscire ad addormentarsi in sella ad una bici, proprio sul ciglio della strada....

Che barba che noia... parte I

Sembrerebbe ci sia qualcuno che non ha intenzione alcuna di uscirsene al freddo e al gelo, tra la gente rumorosa e fastidiosa, con mille incombenze quotidiane ed un futuro da decifrare.... vero Marghe?

lunedì 12 novembre 2007

Basta con la solita capricciosa!!!

Ci sono momenti nella vita in cui bisogna fare scelte decise.
Non lasciarsi andare al caso, al destino, ma prendere le redini in mano e condurre le cose proprio dove si vuole, raggiungere gli obiettivi pianificati e finalmente essere soddisfatti.

Ad esempio, quando scegli la Margherita!

Bada bene, non capricciosa e neppure marinara, perchè è per tutta la vita e non è che vogliamo finire esauriti, nè frustrati da promesse tradite.

Sia ben chiaro, ed a scanso di equivoci, che io porto i pantaloni ma ovviamente le decisioni di cui sopra non le ho prese io!
Però spero di aver contribuito, almeno per la mia parte, alla scelta del modello: vedremo più avanti se abbiamo avuto ragione o no!

Ne frattempo vi presento.....

rullo di tamburi

...



Margherita!!!!!

Qua la vedete intorno alla 16a settimana, un bel profilo che somiglia tutta a papà, vero?
Ora almeno posso dirlo...

Per risparmiarvi calcoli cervellotici (ancora più complicati per chi, come alcune esponenti del gentil sesso, sostiene che alla fine la gravidanza dura dieci mesi...) la aspettiamo per gli ultimi giorni di gennaio, e se non ritarda troppo sarà del segno cinese del Maiale Sacro!!!

Una fortuna che pochi bambini avranno, poche decine di milioni in Cina quest'anno (i genitori hanno prontamente programmato le nascite per rispettare le date, visto che far nascere i bambini l'8 agosto 2008, giorno di inizio delle Olimpiadi e data particolarmente fausta, richiedeva una dose di culo non trascurabile...)


Per dimostrarvi che è tutta il sottoscritto, anteprima del suo piede sinistro...

E' già evidente che va bene a malapena per salire sul bus... tutta suo papà!!!!











Ora la pancia sembra abbia assunto proporzioni bibliche, circolano fotografie sul mercato nero che non posso pubblicare per evidenti motivi di decenza, anche perchè sarebbero della mia altrettanto enorme pancia, la Simo non riesce ad attaccare la webcam e quindi non ho idea di quanto sia sferica la sua bonza!

Saluti a tutti, tra poco la pacchia finisce!!!!!

martedì 6 novembre 2007

Quasi quasi mi faccio un Patak

Ci sono cose, di questo meraviglioso posto, che mi fanno ridere anche a distanza di mesi.

Questa foto l'ho fatta in primavera, una sera che passeggiavo davanti all'ennesimo, enorme cantiere edile in centro, dove probabilmente in men che non si dica si ergerà un enorme palazzo dotato di centro commerciale, hotel a cinque stelle, uffici con vista mozzafiato, spa, supermercato nel seminterrato e helipad in cima.

Sulla recinzione del cantiere c'erano diverse pubblicità del centro commerciale già esistente dall'altro lato della strada, a testimonianza che i cinesi comunisti oggi si venderebbero anche l'anidrida carbonica che espirano, se potessero.
Tra queste, questa gigantografia di cronografo lussuoso, cui è stato "sportivamente" rimosso il marchio perchè l'oggetto della reclame è, in effetti, il centro commerciale stesso. Per cui non è il caso di regalare visibilità ad un marchio piuttosto che ad un altro, per non scontentare nessuno.

Anzi, per non scontentare proprio nessuno, hanno pensato bene di usare un orologio falso!!!
Amo i cinesi, solo loro potevano raggiungere un tale risultato con leggiadria!!!!

Guardate il lunario: mostra uno spicchio di luna, da una parte le stelle e dall'alrta il cielo blu. Con quello spicchio di luna, così come è disegnato, il lunario non indicherà mai qual'è la fase lunare corrente, al limite capiterà una volta nella vita di incocciare la posizione durante un'eclissi parziale...
In verità quel finto lunario è quello che montano le patacche locali che, ovviamente, non hanno un movimento sofisticato abbastanza, e quindi "infilano" il quadrante disegnato su un movimento di 24 ore, così la luna appare di notte e di giorno compare il sole.
Perchè lo so? Ma perchè il mio meraviglioso Patak Phillippe, comprato con orgoglio la prima settimana di permanenza, è fatto esattamente così! Peccato che le lettere dorate sul contrappeso, prestigiosamente montato dietro un fondello di cristallo per mostrare il meccanismo automatico, si siano già staccate e nuotino nella cassa, con risultati prevedibili sull'affidabilità dell'orario indicato!!!!

Insomma, evviva il centro commerciale democratico e comunista, che invece che orologi da miliardari vende patacche da mercato cui toglie premurosamente il marchio (falso)!!!!

domenica 4 novembre 2007

Se qualcuno non ci credesse...

Ho sempre il sospetto che molti non credano che qui a Shanghai ci sono venuto per lavorare... sarà perchè racconto sempre che è una città così divertente e con tante cose da fare, sarà perchè anche io mi vedrei meglio in pantofole sul divano ad aspettare che arrivi l'ora di mettere le gambe sotto al tavolo...

Ho pensato allora di testimoniare, per lo meno per chi ha fede, l'esistenza del mio ufficio, al sedicesimo piano di quel bel grattacielo verdognolo e vetroso.
Per inciso, a sottolineare la mia incorreggibile pigrizia, la foto l'ho fatta dall'ingresso del condominio dove abitiamo!!! Distanze siderali, in Cina...

lunedì 29 ottobre 2007

Vita solitaria a Shanghai

Dopo una lunghissima assenza dal blog, torno a farmi vivo. Eh sì, l'inusuale prima persona singolare sta a significare che sono qua solo soletto, abbandonato al triste destino di un povero single (relativamente alto, peloso e ricco) a Shanghai...

Come ogni single che si rispetti, da quando sono arrivato (sabato sera, dopo l'usuale viaggio della speranza che neanche i profughi guatemaltechi mi invidiano... ci tornerò poi) non ho messo mano ai fornelli se non per le più elementari operazioni, tutte ad alto coefficiente di sporcamento.

In particolare stasera mi sono distinto per aver usato solo l'apribottiglie, sturando una fresca Corona, da accompagnare alla tipica cena shanghainese: super burrito!!!!
Ha finalmente aperto nella mitica Dagu Lu, la via sottocasa che ci regala tante gioie, il take away texmex!!!!!

Non potete capire la mia incontenibile gioia, adoro quesadillas burritos e tacos, soprattutto perchè sanno tutti dello stesso identico gusto e non saprei mai riconoscerli! Hanno però, rispetto all'indigeribile pizza sinofrancese cui mi ero finora affidato, di conservare una sembianza di digeribilità contenendo anche tracce di vegetali...

Peraltro forse la foto non rende, ma quel "coso" in primo piano penso pesasse circa un chilo...


Insomma, sono tornato sabato arrivando direttamente da Dublino, dove ho partecipato ad un meraviglioso congresso sui sinistri marittimi (www.marineclaimsconference.com per chi avesse questa morbosa curiosità) insieme ad un nutrito e ridanciano gruppo di italians (no, non è vero, abbiamo studiato e lavorato come matti e fatto solo social networking con sconosciuti e mai bevuto neppure una pinta!!! A proposito, tutti i partecipanti sono OBBLIGATI a lasciare un commento di conferma, vero Andrea?).
All'aeroporto di Dublino buona parte del gruppo si è presentata in un anticipo incalcolabile, che ha ovviamente voluto riempire (come ogni interstizio nei giorni precedenti) di Guinness.
Non capisco perchè il mio abbigliamento da viaggio abbia causato in loro reazioni ilari e incontrollate: a parte l'evidente somiglianza con un pigiama, la mia maglia a maniche lunghe era dignitosissima soprattutto tra i buzzurri campagnoli irlandesi che affollavano lo scalo. Sarà stato certo per il tasso alcolico, già stellare...
Dopo una pinta in amicizia a raccontarcela su angoli di collisione e onestà degli armatori (!) e passata la security, ho pensato di fare un saluto a Simone che si era portato avanti col lavoro ed era già al gate A64.
Che ci crediate o no, il gate A64 è certamente in EIRE, non c'è altra spiegazione: altrimenti in 20 minuti ci sarei dovuto arrivare! E invece quando l'ennesimo beffardo cartello indicava i gate da A64 ad A67 a sinistra e in fondo al corridoio gigametrico, ho desistito perchè il mio gate (A43) suonava orribilmente all'altro capo dell'aeroporto (a lambire la Cornovaglia...), ho salutato Simo per telefono e mi sono incamminato indietro... finchè ZAC! un volenteroso addetto alla security peldicarota e accentostrascicante mi ha intimato di fermarmi, perchè da quel corridoio non si può tornare indietro verso la zona centrale dell'aeroporto: come?!?!?
Ebbene sì, c'è un cartello tipo senso unico, il corridoio che ho fatto non può essere percorso a ritroso, e peraltro non c'è una strada alternativa! Mi sono allora spiegato i numerosi infanti sdraiati sulle sedie di attesa, evidentemente nati da coppie intrappolate da anni all'A44...
Mi ci è voluta una decina di minuti di pietosa sceneggiata napoletana a convincere il paracarro ingiallito che, strisciando contro le pareti con circospezione, avrei potuto arrischiarmi di risalire il corridoio per tornare verso il terminal C, senza far male a nessuno... e dopo grande fatica, ormai in usuale ritardo, sono arrivato al mio gate!!!!

RITARDO, l'aereo non c'è... causa sciopero a Parigi!

Io i francesi li odio, non dovrei ammetterlo ma è sostanzialmente così, e ogni volta che si interpongono tra me e il fiume divento un ippopotamo incazzato!
Così mi sono sorbito un'ora e mezza di ritardo in partenza, un volo stracolmo e, all'arrivo a Parigi, le rassicurazioni dei colleghi francesi incontrati sul volo "è uno sciopero pazzesco, il tuo volo non parte di sicuro"...
E infatti lo sciopero era pazzesco, i cartelloni dei voli sembravano i primi cinque minuti del soldato Ryan, una strage di cancellazioni.
Al terminal C (di nuovo!), quello delgi intercontinentali di bassa lega, le solite orde di famiglie multicolor con appresso fagotti di pellami e di bottiglie di liquore (strana gente viaggia a Parigi) erano misteriosamente svanite, una calma spettrale regnava e non c'era neppure la coda alla security ormai amichevolmente rinominata Nabucodonosor anche dallo speaker...
Panico.

In fondo ormai ero lì, l'albergo al terminal era certamente già pieno e, con un po' di fortuna, la mia tessera EliteSkyPlusOroDiamantato che di solito non serve a nulla mi avrebbe permesso di entrare nella saletta e aspettare la fine dell'agitazione.
A sorpresa il volo AF116 per Shanghai non era ancora cancellato! Entro in saletta col cuore in gola e la simpatica hostess, ovviamente in francese nonostante il mio saluto cockney, mi informa che è l'unico in tabellone probabilmente perchè si sono scordati di eliminarlo... simpatica...

Parto con la strategia di sopravvivenza: tartine e champagne, che in saletta stranamente abbondano (in realtà non essendoci quasi nessuno ci mancherebbe che fossero esaurite!).
Ci do dentro con metodo, un bicchiere due tramezzini un cracker con formaggio, a rotazione continua.

La speaker accende il microfono, l'equipaggio si è sbagliato ed è arrivato, si parte!

martedì 28 agosto 2007

una domenica di folclore

Domenica, dopo una deludente visita ad una sovrastimata mostra su Gaudì, ci siamo finalmente imbattuti nel famoso mercato delle mogli e dei mariti.
Qualche mese fa avevo letto su un giornale che i genitori cinesi sembrano essere molto preoccupati dal nuovo fenomeno di costume dominante la young generation.
Sembra, infatti, che i giovani siano in ritardo sulla normale età da "accasamento" di circa 15 anni, troppo concnetrati sullo studio e la carriera.
Intraprenedenti, mercanti e socievoli quali sono, gli stessi genitori cinesi hanno, però, trovato una soluzione: riunirsi in un parco alla domenica con cartelli che raccontano le generalità dei loro figli, il loro background scolastico e l'attuale posizione professionale, allo scopo di favorire appuntamenti mirati, come un'agenzia matrimoniale.
Marco ha dovuto fare la foto un po' di nascosto perciò non è delle milgliori, gli annunci sono due, il primo appeso nel verde, il secondo scritto su un sacchetto di carta e appeso al ginocchio di una delle due signore.







Usciti dal parco, ed allontanati dalla zona appartata dei nuovi genitori-sensali, ci siamo incamminati verso casa quando un anziano sorridente signore ha nuovamente attirato la nostra attenzione.
Sembrava così gioioso di spendere la sua età da pensione dietro una pallina da tennis che, legata ad una catenina, consente di giocare fantastici singoli on the road.
Questo rimane uno degli aspetti più affascinanti della città: la serenità che si legge nei volti dei vecchi.


lunedì 27 agosto 2007

Benvenuti in Indonesia!!

Questa è da un po' che devo tirarla fuori, ma alla fine sembra che appizzare il cavetto al telefonino e scrivere due righe diventino un'impresa titanica ogni volta che mi ci appresto.

Beh, stasera mi sento titanico...


Mi reco, ovviamente per diletto, a bordo di un catafalco ormeggiato permanentemente nel mezzo di un campo gasifero nell'unico posto davvero brutto dell'Indonesia, Jambi.

Per arrivarci affronto il classico viaggio della speranza asiatico (vai in Indonesia, è lì vicino a te...) di due giorni interi, a metà del quale sbarco a Jakarta all'aeroporto internazionale: è un bellissimo aeroporto moderno ma costruito in mattoni, con i terminal senza pareti (fa sempre caldo) e giardini verdi dappertutto...


All'immigration evidentemente avevano un solo chiodo, così hanno dovuto condensare tutti i pensieri in un unico cartello:


Benvenuti! Per i trafficanti c'è la pena di morte!

E se leggeste la scritta piccola in basso a destra, c'è scritto "Vendo panda uniproprietario"...

giovedì 16 agosto 2007

L'angolo di Simona

Usi e costumi


Ecco un esempio di come si può passare il tempo libero: raggrupparsi attorno a qualcuno che gioca


Per rendere l'idea della massa: questa è una delle tante sale d'attesa della stazione di Shanghai. Ogni sala è adibita all'attesa di specifici treni. Devo ammettere che il tutto è tanto schiacciante quanto efficiente.



I vecchi mezzi di trasporto non sono ancora stati rimpiazzati da agenzie specializzate.


I meravigliosi colori di questo albero sono dati dal mescolarsi del giallo delle foglie assieme al rosso dei biglietti buddisti che vengono appesi ai rami. L'albero è, infatti, situato all'interno di un tempio e i biglietti, che esprimono ciascuno un desiderio, vengono appesi uno ad uno dalle persone che li hanno espressi.


La passione per il rito dello sposalizio è completamente trasformata. Uno dei punti principali sembra essere quello delle foto che ritraggono gli sposi.
La peculiarità è che questi scatti, estremamente ritoccati e barocchi, vengono presi in diverse giornate che precedono, anche di mesi, il matrimonio, e può capitare di andare in qualche casa e trovarle già incorniciate in bella mostra su qualche mobile senza che il matrimonio sia mai avvenuto.