martedì 22 maggio 2007

Cooperazione sino-napoletana?

Non è che i cinesi nel mondo siano noti per l'integrità morale nè per la cristallina onestà.
Diciamo che è già ben noto che, quando si tratti di guadagnare qualche vile kuai, siano ben pronti al sotterfugio o l'inganno.

Questa mattina dopo la "solita" sveglia delle cinque e mezza, tipica delle locali trasferte (ma perchè qui svegliano il gallo e vanno a dormire prima delle galline?), sono atterrato nella ridente località di Zhoushan, provincia dello Zhejiang, a poche centinaia di km da Shanghai su un'isoletta circondata da mare color caffelatte.

Ieri avevo passato la giornata a cercare su Internet un numero di telefono del cantiere ove avrei dovuto trovare la mia nave (Cosco, società mastodontica con numerosi cantieri per tutta la Cina, non gli ultimi arrivati), senza trovarne traccia! E dire che ho provato tutte le malizie ormai faticosamente imparate, come la ricerca su motori cinesi tradotti in diretta da Google...
Niente, Cosco Zhoushan comunica solo con piccioni viaggiatori, ed alla sede centrale di Cosco Shipyard Co Ltd risponde la donna delle pulizie che sa dire in inglese solo un numero inesistente...

Allora ho deciso di improvvisare e sono arrivato all'aeroporto senza indicazioni, tranquillizzato dalla notorietà del cantiere di destinazione.
Cosco suonava per tutti i cinesi interpellati come ZanJiaoWung per Giobatta Parodi...
Allora chiamando l'ispettore indiano a bordo ho per lo meno realizzato che dovevo raggiungere l'isola di LiHen.
Così un tassista facoltoso ha capito che avrei dovuto raggiungere il porto, e mi ha detto: "Sixty yuan" in perfetto inglese. Alla mia faccia truce ha replicato con un oxfordiano Fifty yuan, al che capita l'antifona gli ho detto Let's go facendomi capire con ampi gesti.

Poi gli ho fatto il segno del tassametro (cosa vuol dire? I taxi hanno sul cruscotto un indicatore luminoso che mostra quando sono liberi, e che quando sale un cliente viene abbattutto avviando il tassametro). Ripescando dal vasto repertorio shakesperiano il conduttore ha abbaiato un "No meter in Zhoushan!"... Ma come No meter, era lì montato ed acceso!!!

Purtroppo per il tassista, appena partito gli ho abbattuto il coso, ed all'arrivo gli ho pagato la metà dei cinquanta spacchioti che continuava a reclamare... Ovvero due euro e mezzo, giusto perchè per principio dovevo fargli capire che sono tanti e intraprendenti, ma noi siam mica nati ieri...

Per la cronaca sull'isola di destinazione (con strade non asfaltate ed uno dei più grandi cantieri della Cina...) Il tassista il tassametro lo teneva nel bagagliaio, ed ha caricato insieme tre clienti portandoli ad uno ad uno per venti spacchiotti ciascuno, ovviamente facendo la ricevuta! Era l'unico...

5 commenti:

Andrea ha detto...

Due euro e mezzo... bene, prendo nota, così la prossima volta che intervieni per noi controllo cosa metti alla voce "transportation" ;-)

Simone ha detto...

Ciao ragazzi! Scusate la latitanza, era una vita che non passavo a leggervi! Come state? Vedo che avete ricevuto visite! Quando tornerete a trovare un po' noi vecchi amici italiani? :-) Un abbraccio, prometto che tornerò a leggere tutte le vostre esilaranti avventure con calma! Cinciao, Simo

sposila ha detto...

Cos'è questo silenzio stampa?? Mi mancano i vostri racconti!!
Baci, Ila

Anonimo ha detto...

...ricordami di non stipulare builders' risks in cina...tanto per essere sicuri!
cmq confermo stesso trattamento anche a bangkok.
Un salutone,
Alessandro

Anonimo ha detto...

Mentre siete ancora a Genova, faccio una prova per vedere se sono capace a lasciarvi un commento.....data l'età potrei non riuscire! Mi impegno al massimo e vi mando un mondo di baci. Renata