domenica 25 marzo 2007

Belly happiness

Dopo l'ossigenazione il principale bisogno primario è la nutrizione, no?
In quest'ottica alla domenica mattina è possibile inneggiare alla vita, seppur saltuariamente respirando, recandosi ad esempio al Four Seasons a consumare il tipico (!) brunch.
Trattasi di chilometrico buffet corredato di fonte alpina et inesauribile di champagne francese, comprensivo di salmone ostriche caviale foiegras aragosta gamberoni salmone pastafresca insalate stuzzichini formaggifrancesi dolcetti dolcioni sushi e diverse altre soluzioni per tendere alla sfericità.
Il tutto, ovviamente, a contenuto prezzo fisso!
Ah, la felicità...

mercoledì 21 marzo 2007

Non solo Shanghai...

Non è bastato fare mezzo giro del mondo per complicarsi la vita... Da quando sono qua ho anche pensato bene di girare questo emisfero!

In meno di tre settimane ho visitato Hiroshima e Tokyo, ora sono a Kaohsiung in Taiwan, settimana prossima vado in Vietnam...


Kaohsiung è una città schifosa (per quanto ne ho visto io), un enorme ed organizzatissimo porto, diversi edifici ciclopici usualmente occupati da centri commerciali interminabili, qualche grattacielo di uffici. E poi puzza di marcio, strade e marciapiedi dissestati, un nugolo di scooter che vanno in tutte le direzioni senza curarsi neppure della propria incolumità, bancarelle sui marciapiedi dove non sono parcheggiati gli scooter.

C'è anche un noto cantiere che costruisce yacht, dove è in riparazione un meraviglioso 65 metri. Ma questo è il mio lavoro, e lo tralascio...


Questo oggettino è l'albergo dove alloggio! Si chiama Splendor, domina tutto il porto con una mole impressionante.
La torre conta 87 piani, l'albergo in realtà occupa dal 39° al 70°... dove sono io! Ho una camera Ocean View che è la fine del mondo! L'unica cosa, ad ogni raffica si muove tutto...
Da bravo turista fai da te, non avevo idea di dove cenare (una delle mie allegrissime cene da solo, stanco e puzzolente). In realtà anche l'albergo l'ho trovato per caso, chiedendo alla receptionist del cantiere che non parlava inglese...
Allora mi sono lanciato al 43° piano ed ho provato l'HOT POT!
Peraltro essendo molto tardi (le nove...) avevo tutti i camerieri del ristorante che mi consigliavano, mi aiutavano, si esercitavano a parlare inglese...
Si tratta di una specialità di Hong Kong, caratteristica del Capodanno e delle feste familiari in genere.
In mezzo al tavolo c'è una pentola divisa in due o più settori. Si ordinano un adeguato numero di zuppe (io ho preso la Tailandese piccante e la tradizionale di maiale e spezie), un piatto principale (sempre tradizionale, maiale e calamari (?)) e poi si va al buffet.
Il buffet è lungo 25 metri, ricoperto da decine e decine di piatti!
I primi sono di cibi crudi da cuocere alla brace, tu li indichi ed il cinesino li ripone su un piatto, dopo un po' te li serve cotti.
Poi ci sono i cibi da cuocere nelle zuppe, vanno da diverse verdure a parecchi tipi di ravioli, nonchè uova, pesce e molluschi, fettine di carne, rotolini di interiora, teste di pesce e chissà cos'altro...
Poi ci sono gli ingredienti per le salse, almeno trenta vasetti con soia, coriandolo, olio di sesamo, spezie erbe estratti e liquami, da miscelare sapientemente.
Poi ci sono i dolci, la frutta e le insalate...
Il mio dolce era un gelato di iucca e di taro (lilla...).

giovedì 15 marzo 2007

Foto australiane!!!

Ciao a tutti!

Dopo faticosa selezione, abbiamo ridotto le foto della vacanza da più di mille a sole 315!!!!!

Fate un giro a vederle, vi assicuriamo che ne vale la pena!!!
Basta collegarsi a http://picasaweb.google.it/marco.calabria/Australia2007

Se volete potete lasciare commenti, fare domande... e invidiarci moltissimo!!!

A presto

M&S

L'angolo di simona:

Ricette ed ingredienti
Cucinare a Shanghai risulta abbastanza divertente.
Per fortuna, poichè la mia nuova veste casalinga mi "costringe" a preparare due pasti al giorno.
Con un po' di pazienza (e qualche cent in più) si rintracciano tutti i prodotti necessari a realizzare manicaretti nostrani perfetti.
Ma non sempre la voglia di chilometri (da percorrere per reperire la materia prima) di pazienza ti assale e, del resto, anche un po' di elasticità nel creare e testare nuove pietanze è parte dell'avventura... perciò mi dedico alla cucina "fusion" italo-anglo-francese odori indiani.
Praticamente: il formaggio più diffuso è il cheddar, le delicatessen più frequentemente vendute in commercio sono quelle francesi, il tentativo è quindi reciclare questi prodotti amalgamandoli in ricette nazionali; e se proprio il risultato non è dei migliori basta prendere del buon curry in quantità e innaffiarci copiosamente le pietanze.
Ma quando sono davvero disperata niente è meglio dei quattro salti in padella cinesi: ottimi ravioli surgelati da buttare per cinque minuti nell'acqua in ebollizione e condire con abbondante soja.

Uno, due, tre
Questo è davvero troppo, non scherzo.
Una delle prime lezioni di mandarino è consistita nell'apprendimento dei numeri e di alcune espressioni tipiche ad essi connesse (quattro di questi, il secondo, costa troppo, costa 3 kuai -yuan in parlato-).
Da che frequento i negozi metto in pratica, quindi, queste banali e semplici informazioni, ma, poco fiduciosa della mia intonazione di voce -fondamentale in questa lingua per distinguere le parole che di per sè hanno diversi significati, ma uguali caratteri di scrittura- accompagnavo i miei primi suoni con ampi gesti delle mani.
Ma i miei interlocutori mi guardavano sempre con aria perplessa.
Sennonchè ho appena scoperto che i numeri si rappresentano con gesti completamente diversi dai nostri, due dita che fanno un uncino con una coda sono un nove, gli indici che si incrociano ad x sono un dieci, o ancora il nostro due è un sette...
Insomma meno male che non ho cercato di comprare un tartufo a gesti o avrei dilapidato un capitale.
Per chi se lo chiedesse qui vendono solo tartufo nero.

L'arte.. o solo l'estetica?
Dal punto di vista dell'estetica mi devo ricredere.
Non solo ci sono bellissime donne cinesi, ma anche qualche affascinate uomo orientale si aggira per le inestricabili vie della città.
Ed è persino possibile rintracciare qualche simpatico occidentale davvero interessante.
Per fare un esempio ieri in palestra ho trovato un Dio greco di chissà quale nazionalità che si rotolava e contorceva per terra, da yogista d'eccezione, abbigliato di solo un boxerino sportivo.....
Ho tentato di fare finta di niente, ma per osservarlo da lontano mi sono deicata ad un'ora di corsa-step, 30 minuti di camminata ed un paio di pesi; almeno vederlo mi è servito per fare il doppio dell'usuale attività sportiva trisettimanale.

lunedì 12 marzo 2007

DIARIO: un nuovo inizio

DIARIO: un nuovo inizio
Purtroppo la scorsa settimana non sono stata dell'umore necessario per postare alcunché.
Oggi, invece, si ricomincia.
Dei 9 giorni di vita cinese trascorsi dal nostro rientro australiano, la metà li ho vissuti in solitudine.
Marco è stato, infatti, molto "fortunatamente" (dal punto di vista professionale) incaricato di alcune prestazioni professionali da svolgersi in Giappone, in una località ignota persino ad Expedia (gli amanti di iternet capiranno la mia disperazione quando ho dovuto trovargli in extremis un albergo per dormire).
Anche oggi, peraltro, è lontano.
Ritornando a Shanghai, diciamolo, la città vissuta completamente da sola è un po' inquietante (come qualche saggio catanese ha commentato al riguardo "Ti cagasti?" Mi cagai!).
Il gap linguistico è sconfortante almeno quanto la sua vasta estensione.
Fortunatamente non mi sono persa d'animo, o almeno non completamente, e tra una lezione di cinese e l'altra (ho iniziato il corso lunedì scorso), una sosta al carrefour per cucinare come fossi a casa ed un tramonto mozzafiato sono arrivata di buon umore sino ad oggi: giornata memorabile.
Questa sera avrò, infatti, la mia prima cena "in amicizia": ho invitato una ragazza danese, di nome Teresa (il cui fidanzato è via per lavoro a Pechino), mia compagna di corso, ed ha accettato.
Ma non solo.
Oggi pomeriggio c'è la Ayi (donna delle pulizie) in prova a casa e, per comunicarci, ho aperto il mio quaderno di cinese e sono riuscita ad inventarmi qualcosa.
"Pulizia dei vetri due volte al mese" è stato davvero complesso.
Sono partita con un "twice a month" per terminare con un lungo e dettagliato foglio con riportati i nomi cinesi dei giorni della settimana, ripetuti quattro volte a comporre un mese, fino a contrasssegnare con una x quelli in cui i vetri andavano lavati.
Sembra una bazzecola, ma la loro forma mentis è totalmente differente, il ragionamento si compone di una logica (credo sorretta in qualche modo dalla rappresentazione dei caratteri cinesi) che non è sempre in comunicazione, nemmeno parzialmente, con la nostra.
Ma c'è di più.
Ho scoperto il corrispettivo del nostro "mercato comunale" pieno di ogni genere di stranezza (compresi degli spezzatini già "salsati", che bisogna solo mettere in padella che hanno un aspetto ultra invitante) che mi entusiasma, sono tutti gentili e faccio un sacco di esperimenti linguistici.
Oggi ho chiesto in cinese se un pacco (uno di quelli che rassomiglia ad un'opera d'arte) contenesse delle sfoglie salate o dolci, non devo essere andata troppo bene perchè come risposta me ne hanno data una da mangiare, però era buonissima!
Poi è passata una vecchia alla guida di una bici stracarica di fiori (ma quando dico stracarica intendo che i fiori la ricoprivano completamente) e al prezzo di 70 centesimi ho acquistato tre rami di pseudo-fresie lilla, perfetti come centro tavola.
Alla fine tutto il mondo è paese: se sorridi ti sorrideranno!

domenica 4 marzo 2007

Siamo tornati!!!

Amici!!!

Abbiamo detto addio alla baia di Sydney con la morte nel cuore, e siamo tornati a Shanghai!!!

Cercheremo un modo per raccontarvi la nostra fantastica vacanza australiana e farvi vedere le meraviglie in cui ci siamo imbattuti, ma prima dobbiamo trovare (cercare...) un po' d'equilibrio e metterci in carreggiata per iniziare, questa volta DAVVERO, la nostra avventura cinese!!!

A presto, continuate a seguirci!!!!!