giovedì 15 marzo 2007

L'angolo di simona:

Ricette ed ingredienti
Cucinare a Shanghai risulta abbastanza divertente.
Per fortuna, poichè la mia nuova veste casalinga mi "costringe" a preparare due pasti al giorno.
Con un po' di pazienza (e qualche cent in più) si rintracciano tutti i prodotti necessari a realizzare manicaretti nostrani perfetti.
Ma non sempre la voglia di chilometri (da percorrere per reperire la materia prima) di pazienza ti assale e, del resto, anche un po' di elasticità nel creare e testare nuove pietanze è parte dell'avventura... perciò mi dedico alla cucina "fusion" italo-anglo-francese odori indiani.
Praticamente: il formaggio più diffuso è il cheddar, le delicatessen più frequentemente vendute in commercio sono quelle francesi, il tentativo è quindi reciclare questi prodotti amalgamandoli in ricette nazionali; e se proprio il risultato non è dei migliori basta prendere del buon curry in quantità e innaffiarci copiosamente le pietanze.
Ma quando sono davvero disperata niente è meglio dei quattro salti in padella cinesi: ottimi ravioli surgelati da buttare per cinque minuti nell'acqua in ebollizione e condire con abbondante soja.

Uno, due, tre
Questo è davvero troppo, non scherzo.
Una delle prime lezioni di mandarino è consistita nell'apprendimento dei numeri e di alcune espressioni tipiche ad essi connesse (quattro di questi, il secondo, costa troppo, costa 3 kuai -yuan in parlato-).
Da che frequento i negozi metto in pratica, quindi, queste banali e semplici informazioni, ma, poco fiduciosa della mia intonazione di voce -fondamentale in questa lingua per distinguere le parole che di per sè hanno diversi significati, ma uguali caratteri di scrittura- accompagnavo i miei primi suoni con ampi gesti delle mani.
Ma i miei interlocutori mi guardavano sempre con aria perplessa.
Sennonchè ho appena scoperto che i numeri si rappresentano con gesti completamente diversi dai nostri, due dita che fanno un uncino con una coda sono un nove, gli indici che si incrociano ad x sono un dieci, o ancora il nostro due è un sette...
Insomma meno male che non ho cercato di comprare un tartufo a gesti o avrei dilapidato un capitale.
Per chi se lo chiedesse qui vendono solo tartufo nero.

L'arte.. o solo l'estetica?
Dal punto di vista dell'estetica mi devo ricredere.
Non solo ci sono bellissime donne cinesi, ma anche qualche affascinate uomo orientale si aggira per le inestricabili vie della città.
Ed è persino possibile rintracciare qualche simpatico occidentale davvero interessante.
Per fare un esempio ieri in palestra ho trovato un Dio greco di chissà quale nazionalità che si rotolava e contorceva per terra, da yogista d'eccezione, abbigliato di solo un boxerino sportivo.....
Ho tentato di fare finta di niente, ma per osservarlo da lontano mi sono deicata ad un'ora di corsa-step, 30 minuti di camminata ed un paio di pesi; almeno vederlo mi è servito per fare il doppio dell'usuale attività sportiva trisettimanale.

1 commento:

Unknown ha detto...

porcaccia che vita difficile quella della mandarina!!!
ho letto che marcolino gira tanto e che la tua cucina si sta arricchendo di nuovi sapori... molto bene per il secondo aspetto, immagino più difficile per te il primo!
qui a milano tutto procede come quando sei partita tra piccoli acciacchi e grandi influenze!
Certo è strano scriversi via blog; per me ancora un mondo tutto da scoprire ma per voi giovani leve...
a parte la lingua e gli affascinati adoni in palestra (3 volte a settimana!!!), come trascorri le tue giornate? hai conosciuto qualuno di interessante... giovani geishe cinesi? - si scrive così? - Forse hai già raccontato tutto ciò ma io non mi districo bene nel blog. Ho bisogno di più tempo! Ah, a proposito , che fuso abbiamo? quante ore... fammi un esempio pratico così non mi devo sforzare troppo nei calcoli. Vorrei provare a telefonart con skype (lorenzo l'ha installato sul suo mac) ma non saprei quando ti trovo.
va beh, giulio urla e mi tocca tornare alle faccende domestiche... A PRESTISSIMO SIMO!!!!
ciao
Fra