lunedì 29 ottobre 2007

Vita solitaria a Shanghai

Dopo una lunghissima assenza dal blog, torno a farmi vivo. Eh sì, l'inusuale prima persona singolare sta a significare che sono qua solo soletto, abbandonato al triste destino di un povero single (relativamente alto, peloso e ricco) a Shanghai...

Come ogni single che si rispetti, da quando sono arrivato (sabato sera, dopo l'usuale viaggio della speranza che neanche i profughi guatemaltechi mi invidiano... ci tornerò poi) non ho messo mano ai fornelli se non per le più elementari operazioni, tutte ad alto coefficiente di sporcamento.

In particolare stasera mi sono distinto per aver usato solo l'apribottiglie, sturando una fresca Corona, da accompagnare alla tipica cena shanghainese: super burrito!!!!
Ha finalmente aperto nella mitica Dagu Lu, la via sottocasa che ci regala tante gioie, il take away texmex!!!!!

Non potete capire la mia incontenibile gioia, adoro quesadillas burritos e tacos, soprattutto perchè sanno tutti dello stesso identico gusto e non saprei mai riconoscerli! Hanno però, rispetto all'indigeribile pizza sinofrancese cui mi ero finora affidato, di conservare una sembianza di digeribilità contenendo anche tracce di vegetali...

Peraltro forse la foto non rende, ma quel "coso" in primo piano penso pesasse circa un chilo...


Insomma, sono tornato sabato arrivando direttamente da Dublino, dove ho partecipato ad un meraviglioso congresso sui sinistri marittimi (www.marineclaimsconference.com per chi avesse questa morbosa curiosità) insieme ad un nutrito e ridanciano gruppo di italians (no, non è vero, abbiamo studiato e lavorato come matti e fatto solo social networking con sconosciuti e mai bevuto neppure una pinta!!! A proposito, tutti i partecipanti sono OBBLIGATI a lasciare un commento di conferma, vero Andrea?).
All'aeroporto di Dublino buona parte del gruppo si è presentata in un anticipo incalcolabile, che ha ovviamente voluto riempire (come ogni interstizio nei giorni precedenti) di Guinness.
Non capisco perchè il mio abbigliamento da viaggio abbia causato in loro reazioni ilari e incontrollate: a parte l'evidente somiglianza con un pigiama, la mia maglia a maniche lunghe era dignitosissima soprattutto tra i buzzurri campagnoli irlandesi che affollavano lo scalo. Sarà stato certo per il tasso alcolico, già stellare...
Dopo una pinta in amicizia a raccontarcela su angoli di collisione e onestà degli armatori (!) e passata la security, ho pensato di fare un saluto a Simone che si era portato avanti col lavoro ed era già al gate A64.
Che ci crediate o no, il gate A64 è certamente in EIRE, non c'è altra spiegazione: altrimenti in 20 minuti ci sarei dovuto arrivare! E invece quando l'ennesimo beffardo cartello indicava i gate da A64 ad A67 a sinistra e in fondo al corridoio gigametrico, ho desistito perchè il mio gate (A43) suonava orribilmente all'altro capo dell'aeroporto (a lambire la Cornovaglia...), ho salutato Simo per telefono e mi sono incamminato indietro... finchè ZAC! un volenteroso addetto alla security peldicarota e accentostrascicante mi ha intimato di fermarmi, perchè da quel corridoio non si può tornare indietro verso la zona centrale dell'aeroporto: come?!?!?
Ebbene sì, c'è un cartello tipo senso unico, il corridoio che ho fatto non può essere percorso a ritroso, e peraltro non c'è una strada alternativa! Mi sono allora spiegato i numerosi infanti sdraiati sulle sedie di attesa, evidentemente nati da coppie intrappolate da anni all'A44...
Mi ci è voluta una decina di minuti di pietosa sceneggiata napoletana a convincere il paracarro ingiallito che, strisciando contro le pareti con circospezione, avrei potuto arrischiarmi di risalire il corridoio per tornare verso il terminal C, senza far male a nessuno... e dopo grande fatica, ormai in usuale ritardo, sono arrivato al mio gate!!!!

RITARDO, l'aereo non c'è... causa sciopero a Parigi!

Io i francesi li odio, non dovrei ammetterlo ma è sostanzialmente così, e ogni volta che si interpongono tra me e il fiume divento un ippopotamo incazzato!
Così mi sono sorbito un'ora e mezza di ritardo in partenza, un volo stracolmo e, all'arrivo a Parigi, le rassicurazioni dei colleghi francesi incontrati sul volo "è uno sciopero pazzesco, il tuo volo non parte di sicuro"...
E infatti lo sciopero era pazzesco, i cartelloni dei voli sembravano i primi cinque minuti del soldato Ryan, una strage di cancellazioni.
Al terminal C (di nuovo!), quello delgi intercontinentali di bassa lega, le solite orde di famiglie multicolor con appresso fagotti di pellami e di bottiglie di liquore (strana gente viaggia a Parigi) erano misteriosamente svanite, una calma spettrale regnava e non c'era neppure la coda alla security ormai amichevolmente rinominata Nabucodonosor anche dallo speaker...
Panico.

In fondo ormai ero lì, l'albergo al terminal era certamente già pieno e, con un po' di fortuna, la mia tessera EliteSkyPlusOroDiamantato che di solito non serve a nulla mi avrebbe permesso di entrare nella saletta e aspettare la fine dell'agitazione.
A sorpresa il volo AF116 per Shanghai non era ancora cancellato! Entro in saletta col cuore in gola e la simpatica hostess, ovviamente in francese nonostante il mio saluto cockney, mi informa che è l'unico in tabellone probabilmente perchè si sono scordati di eliminarlo... simpatica...

Parto con la strategia di sopravvivenza: tartine e champagne, che in saletta stranamente abbondano (in realtà non essendoci quasi nessuno ci mancherebbe che fossero esaurite!).
Ci do dentro con metodo, un bicchiere due tramezzini un cracker con formaggio, a rotazione continua.

La speaker accende il microfono, l'equipaggio si è sbagliato ed è arrivato, si parte!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

credo che ti invidier solo il burrito...
nel frattempo da quando tu te ne sei andato dall'italia con solo il tuo maglioncino di cotone per circa 10 gradi centigradi qui è tornata la primavera...
in fondo con la Simo in ostaggio dovrai venire almeno a trovarci per natale
un bacio Fede

Simona ha detto...

noooo, hanno aperto il tex mex e io non ci sono!!!!!
Questo è davvero troppo, domani prendo un volo e arrivo.....MAGARI

un abbraccio

Simona ha detto...

noooo, hanno aperto il tex mex e io non ci sono!!!!!
Questo è davvero troppo, domani prendo un volo e arrivo.....MAGARI

un abbraccio

Simona ha detto...

noooo, hanno aperto il tex mex e io non ci sono!!!!!
Questo è davvero troppo, domani prendo un volo e arrivo.....MAGARI

un abbraccio

Anonimo ha detto...

terribile invidia per il texmex e stesso odio per i francesi! :-)

Andrea ha detto...

Premesso che la necessità di testimoniare una tale banalità mi pare assurda, l'ho detto e lo ripeto: a Dublino non abbiamo bevuto una pinta di Guinness! Saluti.

trini ha detto...

va bene che sei dall'altra parte del mondo ma definirti relativamente alto mi pare eccessivo..