Passi per chi se la dorme da McDonald, facendosene un baffo di essere comunque in vetrina sulla strada dello struscio shanghainese....

Ma riuscire ad addormentarsi in sella ad una bici, proprio sul ciglio della strada....

Simona & Marco si sono trasferiti a Shanghai!!!
Benvenuti! Per i trafficanti c'è la pena di morte!
E se leggeste la scritta piccola in basso a destra, c'è scritto "Vendo panda uniproprietario"...
Già il caldo invoglia poco a uscire (a parte le strette necessità, vedi Ikea per il barattolo dei biscotti che con l'umidità diventano molli ancora prima di aprirli!), figuriamoci se bisogna mettersi muta e pinne...
Non sarò mai solo a Shanghai.....
Questa mattina dopo la "solita" sveglia delle cinque e mezza, tipica delle locali trasferte (ma perchè qui svegliano il gallo e vanno a dormire prima delle galline?), sono atterrato nella ridente località di Zhoushan, provincia dello Zhejiang, a poche centinaia di km da Shanghai su un'isoletta circondata da mare color caffelatte.
Ieri avevo passato la giornata a cercare su Internet un numero di telefono del cantiere ove avrei dovuto trovare la mia nave (Cosco, società mastodontica con numerosi cantieri per tutta la Cina, non gli ultimi arrivati), senza trovarne traccia! E dire che ho provato tutte le malizie ormai faticosamente imparate, come la ricerca su motori cinesi tradotti in diretta da Google...
Niente, Cosco Zhoushan comunica solo con piccioni viaggiatori, ed alla sede centrale di Cosco Shipyard Co Ltd risponde la donna delle pulizie che sa dire in inglese solo un numero inesistente...
Allora ho deciso di improvvisare e sono arrivato all'aeroporto senza indicazioni, tranquillizzato dalla notorietà del cantiere di destinazione.
Cosco suonava per tutti i cinesi interpellati come ZanJiaoWung per Giobatta Parodi...
Allora chiamando l'ispettore indiano a bordo ho per lo meno realizzato che dovevo raggiungere l'isola di LiHen.
Così un tassista facoltoso ha capito che avrei dovuto raggiungere il porto, e mi ha detto: "Sixty yuan" in perfetto inglese. Alla mia faccia truce ha replicato con un oxfordiano Fifty yuan, al che capita l'antifona gli ho detto Let's go facendomi capire con ampi gesti.
Poi gli ho fatto il segno del tassametro (cosa vuol dire? I taxi hanno sul cruscotto un indicatore luminoso che mostra quando sono liberi, e che quando sale un cliente viene abbattutto avviando il tassametro). Ripescando dal vasto repertorio shakesperiano il conduttore ha abbaiato un "No meter in Zhoushan!"... Ma come No meter, era lì montato ed acceso!!!
Purtroppo per il tassista, appena partito gli ho abbattuto il coso, ed all'arrivo gli ho pagato la metà dei cinquanta spacchioti che continuava a reclamare... Ovvero due euro e mezzo, giusto perchè per principio dovevo fargli capire che sono tanti e intraprendenti, ma noi siam mica nati ieri...
Per la cronaca sull'isola di destinazione (con strade non asfaltate ed uno dei più grandi cantieri della Cina...) Il tassista il tassametro lo teneva nel bagagliaio, ed ha caricato insieme tre clienti portandoli ad uno ad uno per venti spacchiotti ciascuno, ovviamente facendo la ricevuta! Era l'unico...
Dopo tutto questo, per preparare al meglio il volo di ritorno ci siamo accomodati per l'ennesima, pantagruelica mangiata al brunch del Four Seasons
Se questo non è un popolo svelto....
Alla fiera ognuno, si sa, allestisce il proprio stand, e se vieni da lontano può capitarti di avere dimenticato qualcosa, sbalgiato a pensare gli spazi da allestire o lo spedizioniere potrebbe avere smarrito e/o distrutto del materiale. In Cina non è un problema.
Al mattino presto una schiera di brillanti ragazzi, che ingegnosamente lavorano in modo autonomo, girano tra gli stand allo scopo di provvedere a qualsiasi esigenza dell' "esibitore" sprovveduto.
A noi hanno ricostruito la teca di cristallo del modellino che arredava il nostro spazio espositivo, e che era andata distrutta, e chiarito il nostro ruolo professionale, facendo scritte autoadesive da mettere sulla parete.
Ma c'è di più.
Le bollette si pagano in tutti i supermercati più comuni, che sono muniti all'uopo di un simpatico sistema informatizzato. Non so se riusicte ad immaginarvi la potenza di informatizzare una città con 20.000.000 abitanti e altrettanti apparati.
Se questo non è un popolo sportivo....
Oltre a fare Tahi chi tutto il giorno, i cinesi si fermano spesso per strada o nei giardini dove hanno a dipsosiizone diversi antenati pubblici e di acciaio dei nostri step e cyclette e, se poi si annoiano, proseguono ballando il tango in alcuni luoghi di ritrovo.